domenica 27 aprile 2014

Nomadi Sociali



Esistono persone destinate a non fermarsi, a rincorrere un idea, un’utopia o solo un illusione. A scoprire quanto più  in la possono spingersi ignorandone i limiti.Nomadi  di animo. Disadattati della stabilità. Il coraggio non è tanto partire e mollare tutto. Il coraggio è tornare. Non pensate di fare un esperienza lontano da casa senza fare i conti con i sentimenti del rientro. Perché il problema grosso non sono le paure e il timore di rimanere soli in luoghi sconosciuti, di fallire, di restare al verde. Il problema grosso è quel “mollare” mai definitivo. Perché se tornate la vecchia vita è sempre li ad aspettarvi con tutti gli interessi. Al rientro testa e cuore saranno ancora li, come  la fine di un’ amore. Se vivi esperienze uniche e fantastiche, avventure assurde e inenarrabili non puoi permetterti di tornare alla vita normale, non puoi aspettarti che gli altri ti guardino come prima. Ammirazione forse si, poi incomprensione e tanta ipocrisia travestita di complimenti.  Non puoi illuderti di ritornare alla normalità, non nel modo in cui vivevi prima. Senti l’odore di una felicità effimera, di un benessere  illusorio, come quello che si vende al supermercato di fianco alle scatolette di tonno e gli assorbenti con le ali. Paragonerai  la vita di prima a quella di adesso e troverai sempre un grande senso di vuoto, senza colori, forme e tono.  

Spesso soli, ammirati ma incompresi. Trovano loro simili solo spostandosi, perché sono piccoli puntini isolati nella cartina geografica, non si stabiliscono in gruppi, dove verrebbero annullati, ma saltellano nello spazio come farebbe un’ape con i fiori in un infinito campo di primavera. Difficilmente conoscono l’amore, quello profondo e sincero, perché non amano scendere a compromessi, non si accontentano. E soprattutto non si rassegnano all’idea che amare è anche e soprattutto rinunciare. Però sanno cos'è l’amore. Lo conoscono in altre forme, forse più potenti. L’emozione di un tramonto, di un paesaggio, di un paesino in cima alla collina, di un estraneo che ti porge la mano. La fratellanza che si crea lontano da casa con sconosciuti. L’altruismo. I pianti degli addii mascherati da arrivederci. Rapporti effimeri ma fortissimi. Il sentimento che ti lega a una terra che non è la tua, a un luogo che ti ospita, a quattro mura condivise. È un amore privo di gelosia, di egoismo e rancore, di quelli che ti fa crescere nell'ottica che amare è anche saper lasciare andare via.

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