domenica 4 maggio 2014

La mia vita tra Inghilterra e Spagna

Ricordo era una domenica pomeriggio afosa a lavoro nel centro commerciale dove passavo interi week end per guadagnare denaro a sufficienza per permettermi di viaggiare ogni tanto. Sul computer del lavoro aperta la pagina di ryan air. Un'idea che dopo la laurea vi vagava per la testa. Un viaggio di sola andata per Londra. Diversi obbiettivi: imparare una lingua, fare un esperienza lontano da casa, conoscere gente di altri paesi, imparare l'arte dell'arrangiarsi. Stanca della vita a casa, dell'Italia e di una promozione che non arrivava mai.
Prenotai quel biglietto. 9,9 per ricominciare una vita nuova. Il primo salto nel buio con 20 kg di bagaglio carico di vestiti, aspettative, sogni e l'immancabile piastra per capelli che mai mancava nella valigia.

Fu l'inizio di un'avventura che non sarebbe finita a Londra. Perchè dopo 10 mesi abbandonai la capita inglese per iniziare una nuova esperienza a Siviglia grazie ad una borsa lavoro. Ma anche questa non fu per me la fine dei mei viaggi solo andata. Alla fine dei 4 mesi nella splendida città andalusa decisi che non poteva finire lì e cercai altre opportunità per viaggiare. L'estate successiva mi chiamò un'agenzia di animazione per cui avevo fatto un casting.. e partì alla volta di un'altra meta spagnola: la splendida isla blanca, Ibiza. Questa meta la conoscevo molto bene, per via delle varie toccate e fuga nelle estati precedenti, inoltre avevo amici che ci lavoravano per le stagioni. Chi non la conosce bene ha l'dea di Ibiza come isola discotecara e da sballo, ma chi ha avuto la fortuna di esplorarla sa di un'ibiza naturalistica, con splendidi paesaggi incontaminati, ottime delizie gastronimiche, e la cultura hippy radicata nel territorio.
Alla fine della stagione lasciai l'isola con le lacrime e un buon pezzo di cuore nei luoghi che mi avevano ospitato per tutta la stagione.

Al rientro in Italia provai a costruirmi quello che la sociatà convenzionale chiama "qualcosa di concreto", trovai un lavoro stabile e andai ad abitare per conto mio, ritrovando gli amici e i luoghi di una volta. All'inizio fu difficile riadattarmi alle situzioni del passato venendo da una stagione turistica fatta di mare cristallino, escursioni per l'isola, divertimento, condivisione con sconosciuti di altri paesi che diventano la tua famiglia, un luogo quasi "ovattato" dai problemi della vita quotidiana. Ho lavorato sei mesi in Italia, in un ufficio, 9 ore al giorno. Posto sicuro e stipendio sicuro, poco tempo libero. Passare dai paesaggi ibizenchi a quelli di una Bologna grigia non è stato semplice, mi sentivo sempre più in una vita che non mi apparteneva, fuori da quel mondo che mi ha fatto vivere momenti unici, non solo a Ibiza ma anche nei viaggi precedenti. Non mi riconoscevo più in nulla di ciò che mi circondava. Come tanti altri che tornano da una pernenza dall'estero mi sentivo un'estranea a casa mia.
Così presi la decisione. Un'altro biglietto di sola andata, ancora una volta per il paese che mi ha ospitato l'anno precedente, ma questa volta per la Barcellona. 

A questo punto non posso più parlare al passato. Sono qui ora. Aspettando di partire. Riepiendo ancora una volta la mia valigia di sogni ed aspettative. Un altro salto nel buio, sfidando i preconcetti della crisi e dell'instabilità economica. Ho un'idea di percorso, ho una direzione verso la quale mi voglio muovere, ma sono pronta ad accogliere quello che Barcellona ha in servo per me, affrontando con coraggio, curiosità e voglia di fare questa sfida, così come ho fatto nelle altre avvenuture vicino e lontano da casa.

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